Il Monte Giavino


Da Fondo, senza attraversare il ponte,  si sale verso Tallorno percorrendo una mulattiera nel bosco. In breve si tocca la frazione Gaido (1090 m). Raggiunto un ponte ad arco in pietra che attravesa il torrente Ribordone si lascia la mulattiera per svoltare sulla sinistra prendendo il sentiero numero 8 attraverso un bosco di noccioli.

Raggiunta l'alpe Giassetto (1385 m) la vegetazione diventa rada e gli alberi lasciano il posto a cespugli di rododendri e mirtilli.

Dopo un tratto di piano, si costeggia su di un sentiero lastricato il torrente che si guada poco più avanti imboccando un sentiero chiuso fra due ali di mirti molto fitti.

In prossimità dell'alpe Cavanne Inferiore si attraversa il torrente (la vecchia passerella è ormai un ricordo e per guadare il torrente bisogna saltare da un masso all'altro sino a raggiungere la sponda opposta) e si raggiunge attraverso dei pascoli pianeggianti l'alpe Cavanne Superiore (1558 m).

Lasciando la baita sulla sinistra si incomincia un sentiero ripido e con numerosi gradini che sale verso l'alpe Las a 1785 m attraversando pendii popolati dall'ontano alpino.

Raggiunta l'alpe Las a 1785 m il panorama si fa più ampio e si possono ammirare il Debat, il Bec delle Strie e, sulla sinistra, il Panton dei Camosci chiamato anche "Basin ambos" (paiolo rovesciato).

L'alpe Cavanne

I pascoli della valle del Ribordone

La valle del Ribordone

SCHEDA RIASSUNTIVA

Partenza  da Fondo a 1074 m
Arrivo  M.Giavino 2766 m
Dislivello  1692 m
Difficoltà  EE
Tempi di salita  5 ore
Tempo di discesa  4 ore
Periodo consigliato  da giugno a ottobre

Salita all'alpe Las  

L'alpe Las (1785 m)

Si sale ancora attraverso un sentiero più ripido a alquanto esposto, per poi raggiungere l'alpe Gias del Prete a 2040 m.

Si prosegue fino all'alpe Pian del Rio (2176 m) sulla cui trave della porta di ingresso vi è incisa una data: 1896.

Dalla baita si prosegue a destra salendo per una scalinata raggiungendo un colle che fornisce una magnifica vista sul lago della Furce.

Qua si lasci il sentiero numero 10 che scende ai laghi per proseguire sulla sinistra salendo verso una prima cresta (2504 m). Il sentiero non è più marcato ma grazie a omini costruiti da vari alpinisti si riesce a salire abbastanza agevolmente cercando di i migliori passaggi.

La traccia di sentiero sale aggirando la prima punta sulla sinistra, e attraverso una valletta stretta e molto ripida si sale verso un colle dal quale si comincia ad intravedere la croce posta sul Giavino.

Usciti dal colle si prosegue sulla sinistra su terreno pietroso percorrendo un ampio semicerchio che ci porta in quota proprio sotto la punta principale.

Raggiunta la cresta spartiacque si può ammirare la valle del rio Verdassa. in tutta la sua lunghezza e si prosegue (sempre in cresta) stando attenti al terreno accidentato.

Finalmente dopo un paio di passaggi impegnativi si raggiunge la cima (2766 m) dalla quale si può spaziare su a 360 gradi sulle varie cime valchiusellesi e su molti 4000 valdostani.

Salita verso l'alpe Pian dl Rio.
In primo piano la nostra mascotte: Olmo!

Uno dei laghi della Furce visto dal colle

Salita verso la prima punta.
In lontananza il Giavino

 

 Finalmente in punta al Giavino!

 

  La valle del rio Verdassa

Per rendere più interessante la discesa dalla punta del Giavino si può scendere verso il colle della Furce per poi raggiungere i laghi sottostanti.

Di qui si prosegue per il sentiero numero 8 che riprende la strada fatta in precedenza che scende verso Fondo.


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